Chi ha comprato l’opera di Beeple da Christie’s?
di Andrea Concas
Il record è tratto, “Everydays: the first 5000 days” dell’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann, con la sua vendita a 69,346,200 milioni di dollari è destinata a diventare una pietra miliare che pone l’attenzione definitivamente sulla Crypto Art.
Ora la domanda che tutti ci poniamo è: chi ha comprato l’opera NFT di Beeple?
Ma prima di addentrarci nella risposta, è bene ricordare le caratteristiche di un’opera di Crypto Art, ossia degli NFT, acronimo di Not Fungible Tokens, file digitali collezionabili basati sulla tecnologia Blockchain (database distribuiti) e diventando in dato di fatto un vero e proprio smart contract digitale.
Gli NFT diventano, per la Crypto Art, la soluzione ideale, per garantire il possesso dell’opera, l’unicità, la verificabilità ed esatta quantificazione delle copie immesse nel mercato, dati importantissimi per il collezionismo nascente.
In pratica la fisicità dell’opera, come la proprietà, diventa digitale, costantemente tracciata mentre, in alcuni casi, gli artisti continueranno ad avere una percentuale anche sulle vendite successive alla prima grazie al tracciamento degli NFT delle stesse piattaforme.
Oggi numerose piattaforme come SuperRare, Nifty Gateway, OpenSea e MarkersPlace permettono la vendita di queste opere digitali sia di primo che di secondo mercato, tracciando le vendite e mettendo in chiaro ogni transazione che avviene mediamente in Ethereum (ETH).
Ricordiamo però che l’asta di Christie’s è avvenuta con i metodi tradizionali della casa d’aste, che pur vendendo un’opera digitale NFT, ha seguito la procedura canonica accettando rilanci tramite la loro piattaforma e utilizzando le maggiori monete FIAT come dollari, sterline o euro e NON cryptomonete.
Christie’s ha dichiarato che dopo l’aggiudicazione e saldo, sarà lo stesso artista Beeple a rilasciare l’opera al collezionista tramite la piattaforma Makersplace, cambiando completamente in dato di fatto la filosofia e canonica dinamica di vendita e di scambio degli NFT.
Bene parrebbe che sia Metakovan il fortunato e facoltoso collezionista, imprenditore, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain dal 2013, patron del fondo METAPURSE.
Numerosi i suoi e loro interessi nel campo degli NFT e nella gestione di collezioni di Crypto ART di cui siamo tutti curiosi di capire la reale motivazione di acquisto, promozione e valorizzazione.
Tuttavia attualmente l’opera non compare nella collezione e disponibilità dell’artista, ne del collezionista, ed ancora non ci è dato sapere come sarà normato il rilascio, compresa l’emissione della stessa all’interno della piattaforma.
Quindi se come abbiamo visto prima, una delle peculiarità degli NFT è la trasparenza e tracciabilità, la domanda che tutti ci poniamo quando, come e dove sarà visibile l’opera?
A rigor di logica il nome del collezionista, seppure sotto pseudonimo, dovrebbe apparire in chiaro su Makersplace o Opensea ed ancora il valore dell’opera quale sarà, quello della battuta d’asta?
Lo stesso valore sarà convertito in Ethereum e l’opera sarà fruibile a tutti come le altre e tracciata nell’eventuale vendita futura?
A quanto e quando sarà rivenduta quest’opera?
Siamo davanti ad una vera rivoluzione del collezionismo, oppure si tratta di una mera bolla speculativa?
La Crypto Art è entrata davvero nel canonico ed istituzionale mondo dell’Arte?
Ora, gli artisti più tradizionali, saranno più convinti ad affacciarsi al mondo della Crypto Art?
Ogni risposta a queste domande porterà ad un significativo cambiamento dei due mondi, quello Crypto e quello dell’Arte, non ci resta che attendere l’evolversi della situazione….
Photo Credits: COURTESY BEEPLE/NIFTY GATEWAY