Opera NFT di Dmitri Cherniak venduta a 6.2 mln $ da Sotheby’s
L’opera “Ringers #879”, conosciuta anche come “The Goose”, ha una storia tutta particolare: scopriamola insieme
Dmitri Cherniak è un artista conosciuto nel mondo della Crypto Art, avendo all’attivo vendite per più di 60 milioni di dollari. La sua è chiamata “Generative Art”, perché creata da un algoritmo i cui attributi come colore, ripetizione e forme, vengono stabiliti a monte dall’artista stesso. Le opere che vengono realizzate dunque attraverso questo “medium”, sono una combinazione di caso e creatività, elementi che affascinano i collezionisti crypto.
La storia di Ringers #879
Ringers #879, opera di generative art chiamata anche “The Goose” perché ricorda appunto la forma di un’oca, era stata acquistata dal famoso crypto art collector Starry Night nel 2021 per una cifra intorno ai 5,8 milioni di dollari, facende capo al fondo Three Arrows Capital, il cui obiettivo era quello di creare una collezione dei più importanti NFT e crypto artist.
Oggi però, la società Three Arrows Capital è stata messa in liquidazione a causa dei debiti contratti negli ultimi anni. Di conseguenza, si è deciso di vendere gli NFT di Starry Night, veri e propri asset digitali dell’azienda, attraverso la casa d’asta Sotheby’s.
Sotheby’s Grails Collection: Curating “Starry Night” Artworks
Sotheby’s ha quindi trattato la collezione di NFT come un lotto di opere “tradizionali”: asta in presenza a New York e palette in mano per i potenziali acquirenti. In tutto sono stati 37 gli NFT venduti, per un totale di 17 milioni di dollari.
“The Goose”, dopo una stima iniziale di 3,2 milioni di dollari, è stata battuta a 6,2 milioni lo scorso 15 Giugno: ad aggiudicarsela il misterioso collezionista Punk#6529, che ha affermato la sua volontà di esporla nel suo NFT museum.
Questo risultato, e anche la grande popolarità raggiunta dell’opera stessa, costituisce un passo importante per la generative art, che aspira ad un ruolo sempre più significativo non solo all’interno del mercato degli NFT, ma anche in quello dell’arte stessa.
“The Goose”, in fondo, non è altro che una riuscitissima fusione tra tecnologia ed espressione artistica nell’era moderna.