NON POSSEDERLO E’ TRA GLI INCUBI PEGGIORI PER UN COLLEZIONISTA
Per comporre la propria collezione d’arte è di grande importanza avere anche un puntuale corredo documentario che accompagni sempre le opere, primo su tutti il Certificato di Autenticità.
Tra i documenti più importanti, il certificato di autenticità, è il primo che deve essere consegnato insieme all’opera d’arte, di cui riporta la paternità della creazione e in pratica contribuisce a mantenere nel tempo il valore economico.
L’autentica è il vero e proprio passaporto dell’opera d’arte, deve contenere una descrizione dettagliata del lavoro, nello specifico: immagine dell’opera, nome dell’artista, titolo, anno di realizzazione, specifiche tecniche (materiali utilizzati e dimensioni), numero di copie (in caso di opera fotografica o scultorea), provenienza, firma e/o timbro del soggetto che rilascia la dichiarazione.
La sua importanza viene definita anche dall’art. 64 del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” (D.lgs. 42 del 22 gennaio 2004), il quale specifica che il documento di autenticità, rilasciato su carta semplice o sul retro della fotografia dell’opera, deve essere consegnato dal venditore professionista al collezionista al momento dell’acquisto.
Per le opere di un artista vivente si rivela più semplice ottenere un certificato di autenticità, che viene rilasciato sia dal gallerista che dall’artista stesso.
Diverso e più complesso quando si trattano opere di artisti non viventi, ferme le norme vincolistiche del citato “Codice” che dettano regole restrittive per i trasferimenti di proprietà e procurandosi di conoscere che l’opera sia di provenienza lecita, la certificazione segue altri passaggi.
Contrariamente agli artisti viventi, non esiste una normativa che determini nello specifico quali siano i soggetti autorizzati a rilasciare il certificato di autenticità.
La stessa autentica diventa maggiormente attendibile quanto più autorevole è lo studioso o l’accademico che attesta l’opera, oppure se l’autentica avviene a cura degli eredi, dalle fondazioni.
La procedura per il rilascio della certificazione, nella maggior parte dei casi, prevede che l’opera da autenticare venga valutata da chi tutela i diritti dell’artista scomparso o dal comitato scientifico della fondazione o dell’archivio, gratuitamente o a pagamento, tramite valutazione fotografica oppure se richiesto, tramite comparazione diretta con altre opere dello stesso artista e dello stesso periodo storico-artistico, seguita da uno studio calligrafico.
Nel momento in cui l’opera riceve l’Autentica da archiviazione, con l’inserimento del lavoro da parte dell’archivio dell’artista all’interno del Catalogo Ragionato, il collezionista potrà avere non solo il documento che certifica l’autenticità della sua opera (da custodire separatamente e in luogo diverso) con relativo numero di archivio, ma ulteriore prova evidente del valore artistico della stessa, con conseguente riconoscimento del suo valore economico sul mercato dell’arte.
Quali sono i rischi di non possedere il certificato di autenticità di un’opera d’arte?
- Nessuna richiesta di prestito perchè i curatori saranno restii nello scegliere di inserire quel lavoro in occasione di una importante esposizione, determinando una conseguente perdita di valore dell’opera;
- Svalutazione del valore artistico ed economico dell’opera con conseguente ricaduta negativa sull’arricchimento della “storia” e dell’opera stessa, sulla tenuta o incremento del suo valore commerciale;
- Difficoltà di vendita successiva perchè un altro collezionista più attento, una galleria o una casa d’aste difficilmente accetterà di comprare o vendere un’opera senza autentica: la credibilità è tutto nel mercato dell’arte.
Diffidate da chi vi “offre l’affare” e verificate sempre che l’opera che state per acquistare sia accompagnata dal certificato di autenticità o affidatevi a esperti riconosciuti per valutare l’opera, le truffe e i raggiri sono dietro l’angolo, ma con attenzione e informazione saprete come evitarle.