Chi ha comprato l’opera record Crypto Art di Beeple?
di Andrea Concas
Il record è tratto “Everydays: the first five thousand days” dell’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann, con la sua vendita a 69,346,200 milioni di dollari da Christie’s è destinata a diventare una pietra miliare che pone l’attenzione definitivamente sulla Crypto Art.
Ma la domanda che tutti si sono posto è: chi ha comprato l’opera di Beeple?
Un nome è saltato fuori… METAKOVAN
Scopriamolo insieme chi è e perché ha comprato l’opera…
Non si parla d’altro, il mondo dell’arte “tradizionale” è stato scosso da un nuovo fenomeno, quello della crypto arte che di fatto sta rivoluzionando il mercato.
L’opera del crypto artist Beeple è stata la prima ad essere proposta sul mercato attraverso un partner che più tradizionale non si può, la casa d’aste Christie’s, che intuendone forse la portata, ha dato il via a qualcosa che non si era mai visto prima.
Poco dopo l’aggiudicazione dell’opera, lo scorso 11 marzo, per quasi 70 milioni di dollari… tutti si sono chiesti: ma chi è il collezionista che ha acquistato quest’opera?
Prima di addentrarci nella risposta, è bene ricordare le caratteristiche di un’opera di Crypto Art, ossia degli NFT, acronimo di Not Fungible Tokens, file digitali collezionabili basati sulla tecnologia Blockchain (database distribuiti) e diventando in dato di fatto un vero e proprio smart contract digitale.
Gli NFT diventano, per la Crypto Art, la soluzione ideale, per garantire il possesso dell’opera, l’unicità, la verificabilità ed esatta quantificazione delle copie immesse nel mercato, dati importantissimi per il collezionismo nascente.
La fisicità dell’opera, come la proprietà, diventa digitale, costantemente tracciata mentre, in alcuni casi, gli artisti continueranno ad avere una percentuale anche sulle vendite successive alla prima grazie al tracciamento degli NFT da parte delle stesse piattaforme.
Oggi sono tante le piattaforme come SuperRare, Nifty Gateway, OpenSea e MarkersPlace che permettono la vendita di queste opere digitali sia di primo che di secondo mercato, tracciando le vendite e mettendo in chiaro ogni transazione che avviene mediamente in cryptovaluta chiamata ETH Ethereum.
Ricordo però che l’asta di Christie’s è avvenuta con i metodi tradizionali della casa d’aste.
Infatti pur vendendo un’opera digitale NFT, Christie’s ha seguito la procedura canonica accettando rilanci tramite la loro piattaforma e utilizzando le maggiori monete FIAT come dollari, sterline o euro e NON cryptomonete.
Christie’s ha dichiarato che dopo l’aggiudicazione e saldo, sarà lo stesso artista Beeple a rilasciare l’opera al collezionista tramite la piattaforma Makersplace, cambiando completamente in dato di fatto la filosofia e canonica dinamica di vendita e di scambio degli NFT.
Il giorno dopo l’aggiudicazione un nome salta fuori…quello del fortunato e milionario collezionista, si tratta di METAKOVAN, pseudonimo dell’imprenditore, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain dal 2013, patron del fondo METAPURSE, il più grande fondo NFT al mondo.
E’ lo stesso collezionista a rilasciare una dichiarazione, spiegando l’importanza dell’acquisizione:
“Quando si penserà a un NFT di alto valore sarà piuttosto difficile pensare di battere quest’opera perché rappresenta 13 anni di lavoro quotidiano. Le tecniche sono replicabili e l’abilità è superabile, ma l’unica cosa che non puoi hackerare digitalmente è il tempo. Questo è il gioiello della corona, l’opera d’arte più preziosa per questa generazione. Vale un miliardo di dollari”
Numerosi i suoi e loro interessi nel campo degli NFT e nella gestione di collezioni di Crypto ART di cui siamo tutti curiosi di capire la reale motivazione di acquisto, promozione e valorizzazione.
Tuttavia attualmente l’opera non compare nella collezione e disponibilità dell’artista, nè del collezionista, ed ancora non ci è dato sapere come sarà normato il rilascio, compresa l’emissione della stessa all’interno della piattaforma.
Quindi se come abbiamo visto prima, una delle peculiarità degli NFT è la trasparenza e tracciabilità…
Ma sorgono alcune importanti domande…
Quando, come e dove sarà visibile l’opera?
A rigor di logica il nome del collezionista, seppure sotto pseudonimo, dovrebbe apparire in chiaro su Makersplace o Opensea ed ancora il valore dell’opera quale sarà, quello della battuta d’asta?
Lo stesso valore sarà convertito in Ethereum e l’opera sarà fruibile a tutti come avviene per le altre e tracciata nell’eventuale vendita futura?
A quanto e quando sarà rivenduta quest’opera?
Siamo davanti ad una vera rivoluzione del collezionismo, oppure si tratta di una mera bolla speculativa?
La Crypto Art è entrata davvero nel canonico ed istituzionale mondo dell’Arte?
Ora, gli artisti più tradizionali, saranno più convinti ad affacciarsi al mondo della Crypto Art?
Ogni risposta a queste domande porterà ad un significativo cambiamento dei due mondi, quello Crypto e quello dell’Arte, non ci resta che attendere l’evolversi della situazione.