Christie’s Art and Tech Summit: NFTs and Beyond 2021
Si è svolto il quarto summit di Christie’s dedicato al dialogo tra Arte e Tecnologia, che dopo Blockchain, Intelligenza Artificiale e Mixed Reality fa il punto sugli NFT Non Fungible Token.
La casa d’aste Christie’s, a quattro mesi dal suo “battesimo” della Crypto Arte con l’incredibile vendita per 69 milioni di dollari dell’opera “Everydays – The First 5000 Days” realizzata dall’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann, inaugura “Art and Tech Summit: NFTs and Beyond”, il primo appuntamento dal vivo e in virtuale per fare il punto su quanto accaduto e quanto accadrà nel prossimo futuro per il mondo dell’arte con una prospettiva sempre più vicina al digitale.
In avvio della conferenza, che ha visto la partecipazione di innumerevoli protagonisti del mondo Crypto e NFT, l’intervento di Justin Sun investitore della prima ora in criptovalute, fondatore della piattaforma TRON, collezionista e creatore del primo fondo NFT che mira a registrare le principali opere d’arte di grandi artisti in NFT sulla Blockchain, ha messo subito in chiaro la sua posizione: “Credo che nei prossimi 10-20 anni le opere d’arte più preziose non saranno solo Picasso e Monet, artisti classici, ma apparterranno anche agli artisti che hanno familiarità con NFT, intelligenza artificiale e nuove tecnologie“.
Tra i panelist anche l’artista Mad-Dog Jones, il collezionista Ronnie Pirovino – curatore dell’asta di Christie’s in corso fino al 22 luglio dal titolo “Trespassing” – e l’ex campione della Major League di Baseball Micah Johnson che ha avviato la sua carriera da crypto artista.
Per Mad Dog Jones, nella top ten degli artisti NFT che hanno venduto di più nel mondo, non ci sono dubbi: “Gli NFT ci hanno dato la possibilità di fare il tipo di arte che vogliamo fare e non solo l’arte che dobbiamo fare”.
Anche Johnson è dello stesso avviso: “Creiamo dipinti ad olio, acrilici, acquerelli – ora abbiamo a disposizione anche il digitale. È il 2021. Prima o poi, la parola ‘NFT’ non sarà più alla moda, ma farà parte della nostra vita e la useremo tutti”.
Al panel di introduzione, è seguito un denso e intenso dialogo dal titolo “The New World: Creating, Collecting and Curating NFTs”, che ha visto tra i suoi speaker Jehan Chu Co-Founder and Managing Partner of Kenetic Capital, Matt Hall Co-Founder di Larva Labs che ha dato vita ai celebri e costosissimi personaggi CryptoPunks e ora ai Meebits, oltre alla partecipazione di Adam Levine President, Director, and CEO of the Toledo Museum of Art, e Sarah Odenkirk Partner at Cowan, DeBaets, Abrahams, and Sheppard LLP.
E’ Chu a confermare fin da subito che “NFT non è un oggetto: è un punto di accesso, una piattaforma” per gli artisti e i creativi a un mondo digitale, che per alcuni sta diventando più importante del reale, ma non per questo non trova un punto di connessione con la fisicità.
Anche Adam Levine del Toledo Museum of Art ne è convinto, ma a suo avviso le istituzioni non sono ancora pronte per accogliere questa nuova arte che invece sta vivendo un momento “sotto i riflettori” da parte dei collezionisti, i quali secondo il Direttore Levine, saranno coloro che in primis potranno supportare con le loro donazioni l’ingresso e la musealizzazione degli NFT.
Questo è già avvenuto pochi giorni fa per l’ICA di Miami che ha acquisito l’NFT CryptoPunk 5293, prima opera di Crypto Art che entra a far parte di una collezione museale, grazie alla donazione di Eduardo Burillo, membro del ICA Miami Trustee.
Un punto importante della conversazione viene però evidenziato da Sarah Odenkirk Partner at Cowan, DeBaets, Abrahams, and Sheppard LLP, la quale conferma che seppure vi sia questa grandissima attenzione da parte di collezionisti e istituzioni verso la Crypto Arte e gli NFT c’è ancora molto da fare, soprattutto in termini di validazione artistica e mediazione per il tramite di critici, curatori d’arte e studiosi che dovranno intraprendere ricerche e analisi su quello che a tutti gli effetti si sta imponendo sulla scena dell’arte come un nuovo movimento artistico.
Aggiunge inoltre che il ruolo di mediazione, negli ultimi mesi, lo hanno svolto proprio le case d’asta come Christie’s che hanno di fatto validato il mondo degli NFT agli occhi dei più scettici operatori del tradizionale mondo dell’arte fisico.
Sono proprio le case d’asta che stanno assumendo un ruolo di gatekeepers per il primo mercato della Crypto Arte selezionando, grazie alle collaborazioni e all’implementazione all’interno dei propri staff di Digital Specialists, gli artisti che di fatto vengono validati nel loro ingresso sul mercato canonico.
Tra un panel e l’altro, non manca l’attenzione verso le più svariate applicazioni degli NFT e della Blockchain al mondo della creatività, ma non solo, come la moda e la musica.
Tra gli speaker più interessanti per fare il punto sull’applicazione della Blockchain e gli NFT l’informatico italiano Silvio Micali, professore presso il MIT Massachusetts Institute of Technology, vincitore del prestigioso premio Turing e fondatore di Algorand, infrastruttura blockchain che offre l’interoperabilità e la capacità di gestire il volume di transazioni necessarie alla Defi, alle istituzioni finanziarie e ai governi.
Micali ha spiegato e confutato il “Trilemma della Blockchain”, teorizzata da Vitalik Buterin, fondatore della Blockchain Ethereum, secondo il quale una Blockchain non può essere simultaneamente sicura, scalabile, e decentralizzata, per questo devono esserci dei compromessi. Lo stesso Bitcoin è controllato da soli tre consorzi di minatori. Significa che ci sono solo tre poteri decisionali.
Ma un sistema che è controllato da tre enti, è considerabile decentralizzato?
Il Prof. Micali ha così condotto ricerche per trovare risposta a questa domanda e creare un altro protocollo dimostrando che “il trilemma è falso”.
Brevemente: “La catena Algorand cresce tramite una serie di ‘comitati’ di utenti sempre diversi. Ogni comitato consiste di un migliaio di utenti scelti a caso e in modo indipendente. Ogni membro del comitato diffonde in rete un singolo messaggio corto e facile da computare. Dopodiché viene eletto un altro comitato attraverso una lotteria crittografica individuale e sicura. Neanche un utente che disponesse della capacità computazionale di un’intera nazione riuscirebbe ad aumentare la propria possibilità di vincita. Così i comitati cambiano a caso ogni volta”.
Di fatto Algorand diventa sicura, scalabile e realmente decentralizzata.
A conclusione del quarto summit di Christie’s dedicato al dialogo tra Arte e Tecnologia intorno agli NFTs è l’artista Refik Anadol, pioniere di una nuova estetica basata sul Machine Learning, a fare il punto su quello che sarà il futuro del digitale nel rapporto con l’arte: “Credo che gli NFT siano una fantastica tela per l’immaginazione“.