Intervista a Denis Curti, Capo Giuria della Fotografia di Art Rights Prize

    Le Interviste di Art Rights Prize

    Intervista a Denis Curti, Direttore Artistico della Casa dei Tre Oci – Capo Giuria della Fotografia di Art Rights Prize

    Art Rights Magazine, Media Partner di Art Rights Prize il primo Premio Digitale Internazionale per Artisti 3.0, presenta ogni settimana i Giudici che compongono la Giuria di Esperti del Sistema e del Mercato dell’arte.

    Nell’ottica di confronto e incontro tra Artisti e Professionisti dell’Arte, la Giuria di Art Rights Prize vanta la partecipazione di 15 Giudici che offrono in anteprima la visione personale e professionale sull’importanza dei Premi d’Arte, i consigli sulle migliori modalità di presentare la propria candidatura insieme alle motivazioni che dovrebbero spingere un artista a partecipare ad un premio d’arte.

    Il mondo dell’Arte pone costantemente gli Artisti di fronte a sfide e ostacoli da superare per far emergere la propria ricerca artistica in una prospettiva sempre più globale.

    Secondo Denis Curti, Direttore Artistico della Casa dei Tre Oci a Venezia, voce di spicco internazionale per la Fotografia, che ha collaborato e curato le esposizioni di grandi autori tra i quali David Lachapelle, Maurizio Galimberti, Letizia Battaglia, Luigi Ghirri, Ferdinando Scianna e molti altri, il consiglio migliore ai giovani fotografi è di “mettersi alla prova” anche e soprattutto grazie a festival e premi d’arte. 

    Se nel suo ultimo manuale, “Capire la fotografia contemporanea. Guida pratica all’arte del futuro” (Marsilio, 2020), Denis Curti grazie alla sua trentennale esperienza di curatore, ha tracciato una mappa per orientarsi nel panorama della fotografia contemporanea e capire gli aspetti più concreti di un mercato in espansione, in questa intervista come Capo Giuria della Fotografia per Art Rights Prize racconta cosa si aspetta di trovare nelle candidature degli artisti e molto altro…  

    Denis Curti

    Direttore artistico della Casa dei Tre Oci a Venezia, consulente della Fondazione di Venezia per la gestione del patrimonio fotografico.

    Nel 2015 ha fondato, a Milano, Still, uno spazio multifunzionale con focus specifico sulla fotografia. Dal 2005 al 2014 ha diretto l’agenzia Contrasto-Milano. Tra il 2002 e il 2003 ha curato aste fotografiche per Sotheby’s in Italia.

    Per oltre quindici anni è stato critico fotografico per Vivimilano e Corriere della Sera. Ha diretto il mensile Il Fotografo e attualmente cura la testata digitale Black Camera di Rolling Stone.it.

    Ha curato, per Marsilio, diverse pubblicazioni, la più recente è “Capire la fotografia contemporanea. Guida pratica all’arte del futuro”.

    1.Per Lei, che importanza ha un Premio d’Arte nella carriera di un’artista?

    Si tratta ormai di una tappa davvero importante, tant’è che io stesso, quando mi pongono la domanda su cosa dovrebbe fare un giovane fotografo per emergere e mettersi alla prova, rispondo che senza dubbio la partecipazione ai premi d’arte, insieme a quella ai festival di fotografia diventano essenziali.

    In queste occasioni si entra in diretto contatto con gli esperti, avviene la lettura del proprio portfolio, si ricevono feedback esterni che permettono di crescere e ricevere un’altra prospettiva, ricevendo così l’attenzione di professionisti del settore.

    Partecipare ai Premi d’Arte, in particolare per gli artisti emergenti, può diventare un trampolino di lancio e dare grande visibilità al proprio lavoro; ne ho avuto la prova proprio recentemente come Direttore Artistico del SI Fest – Savignano Immagini Festival, dove sono stati premiati due giovanissimi e promettenti fotografi, ma ancora sconosciuti fino alla loro partecipazione.

    Inoltre, la menzione di un premio d’arte nel proprio Portfolio comunque fa la differenza.

    2.Cosa consiglierebbe ad un artista che vuole partecipare ad un Premio d’Arte?

    Di non fermarsi ai propri confini territoriali, ma fare ricerca sulle opportunità offerte e avere sempre uno sguardo globale.

    Consiglio sempre ai giovani fotografi di presentare le proprie candidature in modo sincero: troppo spesso mi capita di visionare portfolio e lavori che seguono maggiormente le mode e le tendenze del momento, invece di pensare fuori dagli schemi ed essere onesti con la propria ricerca.

    E’ impossibile fermare l’arte e la creatività così come diventa difficile e controproducente seguire le mode.

    Essere sempre se stessi, ecco questo fa la differenza agli occhi dei Giudici della giuria di un premio d’arte: le opere e la ricerca non può discostarsi dall’artista stesso, perché questa distanza verrebbe comunque percepita agli occhi degli esperti.

    3. Quali sono i fattori che tiene in considerazione nel giudicare una candidatura per un Premio d’Arte?

    La coerenza dei lavori candidati, l’attenzione alla progettualità e l’armonia di tutti gli elementi inseriti con la presentazione del lavoro.

    Anche la dimensione estetica fa certamente la differenza, ma se a questa non si aggiunge un elemento di consapevolezza nel proprio lavoro, si tratta di una candidatura a metà. E’ sempre bene ricercare lo sviluppo armonico nella presentazione.

    Se sei un Artista, cosa aspetti?

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