Le Interviste di ProfessioneArte.it
Loro sono Eleonora e Francesca Tega Galleriste della Galleria Tega
Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.
Quando si dice essere figlie d’arte. Eleonora e Francesca Tega, inseparabili sorelle, condividono una grande passione per l’arte e la dedizione per il proprio lavoro.
Le Sorelle Tega sono infatti Galleriste nell’omonima galleria, cresciute studiando l’arte e frequentando artisti, collezionisti, critici tra musei e fiere di tutto il mondo.
Pur avendo ereditato la galleria di famiglia, Eleonora e Francesca non danno nulla per scontato: essere giovani donne e galleriste in questo settore non è semplice, ma determinazione, dedizione e professionalità in loro non mancano, alla continua ricerca di risultati sempre più importanti.
Come il monumentale ambiente spaziale bianco di Lucio Fontana del 1960 esposto nella sezione Unlimited di Art Basel 2019 o l’ultima mostra inaugurata nella galleria di Via Senato dedicata al grande artista Achille Perilli.
In questa intervista non solo raccontano il loro singolare percorso nel mercato dell’arte, le peculiarità che caratterizzano oggi la gestione di una galleria d’arte, ma ci svelano le novità che hanno in serbo per collezionisti e appassionati…
1. Come è iniziato il vostro percorso nel mondo dell’arte?
Essendo nate in una famiglia che da generazioni lavora nel mondo dell’arte l’approccio è stato molto precoce.
Siamo cresciute tra la galleria specializzata in Arte Moderna di nostro padre e quella di Arte Contemporanea di nostra madre frequentando così artisti, collezionisti, critici, giornalisti e altre personalità del settore.
Eleonora: Inizialmente non volevo seguire le orme dei miei genitori, scegliendo di frequentare Lettere Moderne a Milano. Poi, come accade sempre un po’ per gioco, ho iniziato ad aiutare i miei genitori nelle fiere, appassionandomi sempre di più fino a capire che anche io volevo lavorare nel mondo dell’arte. Per questo, in accordo con mia sorella Francesca, che mi ha raggiunta finiti i suoi studi, dal 2012 gestiamo la galleria di Milano.
Francesca: Ho sempre voluto fare questo lavoro e seguire le orme della mia famiglia. Per questo, finito il liceo, mi sono iscritta alla Parsons School di Parigi, accademia dove ho studiato per un anno Fotografia. Successivamente mi sono laureata in Storia dell’arte all’American University of Paris, e finiti gli studi, ho iniziato ad affiancare mia sorella Eleonora in galleria.
2. Come descrivereste la vostra professione oggi?
E&F: Siamo molto fortunate, perché il nostro legame legate e la visione condivisa ci consente di lavorare insieme avendo lo stesso ruolo.
In galleria ci occupiamo di tutti gli aspetti gestionali: l’organizzazione delle mostre, la ricerca delle opere, le trattative di vendita o la partecipazione nelle varie fiere a livello internazionale. Non mancano ovviamente il mantenimento dei rapporti di fiducia con gli artisti e i vari Archivi, senza dimenticare quelli con i collezionisti che abbiamo in tutto il mondo. Ci occupiamo inoltre della supervisione sui trasporti e la movimentazione delle opere, compresi la realizzazione dei cataloghi: nulla infatti è lasciato al caso, seguendo tutti gli aspetti con grande attenzione.
Questo accade dal 2012, quando nostro padre ci ha regalato l’incredibile opportunità di gestire in autonomia la Galleria Tega di Milano. Ovviamente lui collabora attivamente con noi, spesso supportandoci grazie a preziosi consigli e suggerimenti, data anche la sua grande esperienza nel settore.
Siamo un team 100% al femminile. Abbiamo due fantastiche collaboratrici che ci aiutano: Carola che segue la contabilità e Costanza sempre presente in galleria che coordina tutto quello che riguarda la sede milanese e ci aiuta anche in occasione delle fiere.
Essere giovani donne in questo ambiente non è semplice, ma siamo convinte che la nostra passione e determinazione ci aiuti a dare il massimo per ottenere risultati migliori.
3. Come è cambiata nel tempo la vostra professione?
E&F: Pur lavorando da quasi un decennio nel settore, abbiamo assistito a un vero stravolgimento della nostra professione grazie all’avvento del digitale.
Questo inevitabilmente ha stravolto i rapporti. Prima il contatto con i clienti e con le personalità del nostro settore era diretto, e da quello si generava un rapporto di fiducia lavorativo, ad esempio collezionista/galleria.
Adesso paradossalmente è il contrario. Infatti è successo, ben più di una volta, che nuovi collezionisti abbiano mostrato interesse per le nostre opere dopo averle viste sui nostri canali digitali e profili social, spesso con trattativa di vendita avviata solo per via telematica, conoscendoli soltanto alla fine del processo.
Inoltre l’avanzata del digitale ha permesso a tutto il sistema dell’arte di velocizzare alcuni passaggi e di rendere accessibili molte più informazioni. Gli archivi e le fondazioni ad esempio avendo digitalizzato il proprio archivio hanno reso più veloce e snello il processo sia di autenticazione che di ricerca per una determinata opera.
La connessione sempre più veloce ha garantito alle case d’asta di organizzare vendite online, consentendo al mondo dell’arte di allargare il proprio bacino d’utenza e traendone numerosi benefici.
Infine, a causa dell’emergenza COVID-19 le grandi fiere d’arte sono diventate fruibili solamente online, ora anche le singole gallerie si stanno organizzando inaugurazioni e progetti digital su siti web e social.
Anche noi, dopo un’attenta ricerca nei nostri Archivi, abbiamo deciso di sviluppare sul nostro profilo Instagram @galleriatega una serie di percorsi che racconteranno alcune delle mostre più importanti che abbiamo realizzato in questi anni.
4. Che impatto sta avendo il digitale nel vostro settore?
E&F: Come detto prima, il digitale ha completamente rivoluzionato il nostro mondo. Il sito internet ad oggi è il primo biglietto da visita per la nostra galleria. Ci consente non solo di mostrare il nostro lavoro, ma anche di presentare le opere in vendita. Negli ultimi anni ci ha regalato davvero delle belle soddisfazioni, infatti è stato proprio tramite il sito internet che abbiamo conosciuto nuovi collezionisti con cui è nato un rapporto duraturo.
Con l’avvento dei social le cose sono ulteriormente migliorate. Infatti i social network, come Instagram e Facebook, sono uno strumento fondamentale, che ci consente di condividere il nostro lavoro in galleria e soprattutto le opere disponibili in tutto il mondo, in maniera velocissima. Sono una vetrina incredibile, utili per confrontarsi con i nostri colleghi e rapportarci anche con istituzioni museali e fondazioni. Inoltre sui social non esistono confini, accorciano le distanze e questo ci ha aiutato tantissimo a coltivare il rapporto, già solido, con il mercato dell’arte americano.
Inoltre la rivoluzione digitale ha consentito a tantissime istituzioni di digitalizzare le loro collezioni e renderle visibili online. Al contempo sono nate piattaforme per la vendita delle opere o ancora per vedere in anteprima le fiere di tutto il mondo. Si tratta di grandi possibilità di crescita per le gallerie d’arte.
5. Cosa consigliereste a un giovane che vuole intraprendere la vostra professione?
E&F: Sinceramente è un percorso molto difficile. Noi siamo state fortunate, ereditando una struttura già avviata e molto solida, questo ci ha permesso di saltare molti passaggi iniziali. Iniziare da zero sarebbe stato estremamente complicato. Servono tanti mezzi, un’idea molto precisa di quello che si vuole trasmettere col proprio lavoro e tantissima determinazione. A discapito di quel che si pensa, è un lavoro molto fisico, si viaggia spesso e non ci sono orari, perché oltre a portare avanti il lavoro quotidiano presso la sede fisica, parallelamente è importante mantenere i contatti con la sfera dei rapporti con tutto il sistema.
Ad ogni modo, come diceva nostro nonno “Il sapere è pane” quindi consigliamo di studiare, osservare, conoscere e frequentare il più possibile. E’ un lavoro che si basa sulle relazioni, che vanno fin da subito coltivate. Per noi la competenza premia sempre, per questo pensiamo che il consiglio più adatto sia quello di continuare a informarsi sul sistema dell’arte.
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