Le Interviste di ProfessioneArte.it
Lui è Giovanni Cristofaro Head of Wealth Management di CHIOMENTI.
Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.
L’interesse e l’attenzione personale per l’arte possono diventare trade union perfetto con il proprio ambito professionale.
E’ quanto successo all’Avvocato Giovanni Cristofaro, Head of Wealth Management Business Unit di Chiomenti Studio Legale, che della passione per il collezionismo di opere d’arte, trasmessa dalla propria famiglia, ha scelto di renderla quel plus nell’affiancamento e nel supporto ai patrimoni privati dei propri clienti, molti dei quali collezionisti.
In questa intervista presenta il rinnovato interesse del settore del Wealth Management verso il mondo dell’arte, con un occhio di riguardo specifico alla pianificazione dei passion asset…
Giovanni Cristofaro è Head of Wealth Management Business Unit di Chiomenti Studio Legale.
Responsabile della Business Unit Wealth Management con settori industriali di interesse che comprendono l’Arte e i Patrimoni Culturali, Giovanni assiste clienti italiani e stranieri in materia di pianificazione, gestione e impiego dei patrimoni familiari, anche aziendali e artistici, con particolare focus su pianificazioni patrimoniali, anche in ottica successoria, passaggi generazionali e trust.
1. Come è iniziato il suo percorso nel mondo dell’arte?
Il mio percorso nell’arte è iniziato qualche anno fa, quando ho abbinato l’interesse personale per l’arte – trasmessa da mio padre, appassionato collezionista – alla scelta professionale di estendere l’assistenza ai patrimoni privati dei clienti anche alle collezioni d’arte che, sempre più spesso, ne fanno parte..
2. Come descriverebbe la sua professione oggi?
La mia professione è stimolante perché lavorare con la clientela private ti pone dinanzi a situazioni ogni volta differenti.
Si tratta di un forte stimolo all’innovazione, alla curiosità, al confronto e soprattutto al miglioramento delle capacità professionali e relazionali. E’ piuttosto infrequente (anzi, direi impossibile) replicare schemi o strutture precedentemente utilizzate e già “testate”.
E’ anche molto delicata, perché incentrata sulla relazione personale con il cliente; richiede quindi qualità, dedizione, trasparenza e rigore…
3. Come è cambiata nel tempo la sua professione?
È cambiata molto rispetto a quando ho iniziato a esercitarla – ormai quasi 20 anni fa. Sono aumentate le specializzazioni e quindi la figura tradizionale del singolo professionista che seguiva la famiglia sotto tutti gli aspetti è stata affiancata da team multidisciplinari – spesso coordinati dall’avvocato della famiglia – che forniscono consulenza specialistica nei diversi settori di volta in volta interessati.
Per far questo occorre, a livello personale, trasparenza, serietà e coscienza delle proprie qualità e dei propri limiti, verso il cliente quanto verso sé stessi.
A livello di team, invece, è fondamentale una visione e un approccio professionale condiviso e coordinato.
4. Che impatto sta avendo il digitale nel suo settore?
Nel mio settore sta avendo un impatto significativo sotto due profili.
Quello strettamente operativo, per cui gli strumenti digitali – pur non potendo completamente sostituire la relazione diretta con il cliente, soprattutto il cliente private – possono facilitare l’assistenza quanto ai tempi e alle forme di risposta, soprattutto in un mondo che ormai viaggia a una velocità ben maggiore di quella di qualche anno fa.
E quello poi professionale, nel quale i c.d. digital assets (non solo artistici) stanno diventando una parte sempre più importante dei patrimoni dei clienti e occorre conoscerne natura, funzionamento e criticità per disciplinare un ordinato passaggio generazionale.
5. Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole intraprendere la sua professione?
Consiglierei di leggere, studiare, informarsi e aggiornarsi. Consiglierei di avere coraggio, di non aver mai paura di cimentarsi con le novità e di affrontare con curiosità e entusiasmo tutto quello che accade, anche fuori dal lavoro.
Il bagaglio personale e professionale ti arricchisce sempre e comunque; e prima o poi ti torna utile anche nella professione.
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