Intervista a Giuseppe Calabi Avvocato dell’Arte – ProfessioneARTE.it

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    Intervista a a Giuseppe Calabi Avvocato dell’Arte – ProfessioneARTE.it

    Cinque domande per conoscere in anteprima i grandi  professionisti dell’arte, le quotidiane sfide da affrontare, le scelte che hanno determinato il loro percorso nel sistema e nel mercato dell’arte, i cambiamenti all’insegna del digitale e i consigli per chi desidera intraprendere la stessa carriera in collaborazione con ProfessioneARTE.it.

    L’Arte era nel destino fin dall’inizio per l’Avvocato Giuseppe Calabi, Managing Partner dello studio legale CBM & Partners di Milano.

    La sua professione, che potrebbe definirsi quale “Avvocato dell’Arte” è frutto di oltre vent’anni di applicazione del Diritto all’Arte, insieme all’attenzione costante alla trasversalità di un settore che si muove costantemente.

    L’Avvocato Calabi, che ha recentemente pubblicato un nuovo testo “Le opere d’arte e le collezioni”, vede nella rivoluzione del mondo dell’arte attualmente in corso il cosiddetto “bicchiere mezzo pieno”: ignorarla diventa impossibile, ma comprenderla ed essere parte diventa vitale, in particolare per gallerie, fiere e case d’asta.

    In questa intervista l’Avvocato Giuseppe Calabi spiega che, in questo mondo e nella professione del Diritto per l’arte, ci siano due elementi da non sottovalutare: specializzazione ed elasticità mentale, il resto è tutto da leggere…

    Giuseppe Calabi

    Giuseppe Calabi è Managing Partner dello studio legale CBM & Partners di Milano e co-autore della recente pubblicazione “Le opere d’arte e le collezioni” edito da Wolters Kluwer.

    Laureato in Giurisprudenza cum laude presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito un Master alla Harvard Law School. Ha avviato e sviluppato con successo il settore del diritto dell’arte, nel quale allo Studio è riconosciuta una leadership a livello sia italiano, sia internazionale.

    E’ stato membro della Commissione incaricata dal MiBAC di redigere i decreti attuativi della recente riforma legislativa in materia di circolazione internazionale dei beni culturali. Assiste regolarmente operatori del mercato dell’arte italiani e stranieri, tra cui artisti, case d’asta, galleristi, antiquari, archivi e fondazioni d’artista, collezionisti, musei ed istituti culturali italiani e stranieri.

    E’ attualmente Chairman dell’Art, Cultural Institutions and Heritage Law Committee dell’International Bar Association (IBA).

    E’ anche membro dell’Harvard Law School Leadership Council of Europe e della Commissione Permanente AIE per il diritto d’autore.

    1.Com’è iniziato il suo percorso nel mondo dell’arte?

    Il mio percorso professionale nel settore che oggi viene comunemente definito “Art Law” è iniziato circa 25 anni fa. Credo di poter individuare tre fattori che hanno agevolato la mia crescita professionale in questo ambito:  

    1. in primo luogo il mio interesse e la mia curiosità verso le verso il mondo delle discipline umanistiche e dell’arte, alimentato dagli anni in cui ho frequentato il liceo classico Berchet a Milano e dalla fortuna di avere avuto alcuni insegnanti eccellenti;
    2. il mio interesse si è poi casualmente intrecciato con la casualità, che frequentemente condiziona le scelte della vita di una persona: ho avuto l’opportunità di occuparmi professionalmente delle attività di una casa d’aste internazionale in Italia e da questo incarico iniziale, che mi ha fatto capire quanto complessa sia la regolamentazione del mercato dell’arte nel nostro Paese, si è sviluppata una practice che oggi impegna circa l’80% della mia vita professionale;  

    3. non da ultimo vorrei citare il dialogo costante che ho con mia moglie, Sharon Hecker, che è una nota storica dell’arte e curatrice. Il nostro rapporto è sempre stato fonte di stimolanti riflessioni che mi hanno aiutato molto anche nel mio percorso professionale.

    2.Come descriverebbe la sua professione oggi?

    Ritengo che oggi non sia semplice descrivere la mia professione

    Quello che senz’altro posso affermare è che essa è sempre maggiormente dominata dal bisogno di specializzazione.

    Il diritto dell’arte è un esempio calzante di questo processo, in quanto rappresenta un settore in cui la specializzazione si interseca con una necessaria conoscenza delle logiche del mercato, nonché di una visione interdisciplinare, poiché è una disciplina che, sia in Italia che all’estero, abbraccia i più svariati ambiti del diritto tra cui, per citarne alcuni, il diritto privato, il diritto amministrativo, il diritto internazionale, il diritto della proprietà intellettuale e il diritto tributario

    3. Come è cambiata nel tempo la sua professione?

    L’avvento tecnologico nell’ambito legale e giudiziario ha portato un forte cambiamento nella professione, la quale necessita di essere esercitata con una sempre maggiore precisione, puntualità e rapidità nelle risposte alle richieste avanzate dai nostri clienti.

    La sede dell’ufficio di CBM & Partners a Milano

    4. Che impatto sta avendo il digitale nel suo settore?

    Il digitale ha avuto un impatto molto significativo nel nostro settore e lo avrà sempre di più in futuro. Nonostante alcuni professionisti siano restii, io vedo il cosiddetto bicchiere mezzo pieno più che mezzo vuoto. Il mondo digitale infatti, consente di rendere estremamente più rapide le transazioni concluse a distanza, anche quelle di rilevante importo. Basti pensare alla rivoluzione digitale del mercato dell’arte, che ha subito una forte accelerazione in seguito al lockdown causato dalla pandemia di Covid-19

    Le case d’asta hanno sospeso le aste live, le gallerie d’arte hanno interrotto l’attività di apertura al pubblico e le fiere di settore hanno annullato tutti prossimi appuntamenti, almeno fino alla fine del 2020. 

    In questo particolare contesto si sono inserite le aste e le trattative private esclusivamente online. 

    Se da un lato le vendite all’asta stanno conseguendo risultati inattesi, come si è visto, ad esempio, a giugno 2020 con il nuovo record dell’artista inglese Francis Bacon, il cui Triptych Inspired by the Oresteia of Aeschylus ha raggiunto un prezzo di aggiudicazione di circa 85 milioni di dollari, dall’altro le gallerie e le fiere riscontrano maggiori difficoltà ad adeguarsi a questo cambiamento epocale.

    5. Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole intraprendere la sua professione?

    Ad un giovane laureato che voglia intraprendere la strada del diritto dell’arte consiglio soprattutto di non smettere mai di studiare e di avere il più possibile una mente aperta in grado di calarsi nella realtà. 

    In questo settore è davvero importante saper coniugare la specializzazione con un’elasticità mentale che consenta di trovare le risposte anche in ambiti del diritto finora inesplorati.

    Photo Credits: Sotheby’s Institute of Art


    Questa intervista è stata realizzata in collaborazione con ProfessioneARTE.it, la prima community dedicata alla formazione, aggiornamento e orientamento verso le professioni dell’arte. 

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