L’atteso ritorno di Art Basel e le vendite registrate.
La regina delle fiere d’arte torna con piú di 270 stand da tutto il mondo e vendite milionarie.
Appena una settimana fa ci siamo lasciati alle spalle il ritorno in presenza nelle fiere d’arte con Miart Milano. Appena il tempo di prendere il treno con destinazione la Svizzera per Art Basel.
Dopo i primi giorni dedicati ai VIP nella varie declinazioni di “rilevanza”, ai professionisti e alla stampa riapre oggi – 24 settembre – Art Basel, la fiera più prestigiosa per il collezionismo d’arte, visitabile fino al 26 settembre.
La cittá di Basilea è viva – ora piú che mai – pronta ad accogliere in modo ordinato e sicuro collezionisti, professionisti e art lovers: basta un braccialetto ritirato al Covid Center mostrando Green Pass o un tampone effettuato nelle ore precedenti per accedere a musei e fiere sparse per tutti i gusti.
E nonostante quest’anno le restrizioni abbiano bloccato l’arrivo di collezionisti statunitensi e asiatici, durante le giornate dedicate agli appuntamenti VIP sono state registrate numerose vendite degne di nota da parte degli oltre 270 stand presenti, 20 dei quali allestiti da gallerie italiane del calibro di Raffella Cortese, Massimo De Carlo, Galleria Continua e Massimo Minini.
Tra queste spiccano le cifre raggiunte dalla galleria Hauser & Wirth, che ha venduto il dipinto Il poeta di Philip Guston per $ 6,5 milioni e una scultura in acciaio e rame di David Smith per $ 5,5 milioni.
Nella sezione Untitled della fiera, dedicata alle opere oversize – un gioiello della kermesse curata per il primo anno da Giovanni Carmine – un museo europeo ha acquistato dalla galleria Thaddaeus Ropac l’opera pittorica Rollings (Salvage) di Robert Rauschenberg per $ 4,5 milioni.
La Gladstone Gallery di New York ha invece venduto un dipinto di Alex Katz per circa $ 2 milioni di dollari e un Keith Haring per circa $ 5,5 milioni.
Vendite andate in porto anche per Galerie Perrotin che presenta in stand una grande installazione di Maurizio Cattelan che con i suoi “piccioni” guardiani ha conquistato ben piú di un collezionista.
Tra le celebri opere esposte in attesa di essere acquistate c’è il dittico Hardware Store di Jean-Michel Basquiat, offerto dalla galleria Van de Weghe per $ 40 milioni e considerato da Artnet il pezzo più costoso di questa edizione della fiera.
“È solo il primo giorno e abbiamo quasi esaurito lo stand“, ha affermanto David Maupin, co-fondatore della galleria Lehmann Maupin con sede a New York. “Gli europei sono tornati e comprano, e questo include anche le istituzioni. Ci siamo rimessi in contatto con i clienti di più di dieci anni fa“.
Tutto ciò non stupisce. Infatti, secondo il rapporto 2021 di Art Basel e UBS sul mercato dell’arte il periodo della pandemia, a differenza di altri scenari di crisi, ha visto nel 2020 un aumento dei milionari del 7% con un’ulteriore aumento del 32% della loro ricchezza.
In questo panorama favorevole, Art Basel si propone come importante opportunità per ritrovare il contatto con i collezionisti, incentivata dal fondo di solidarietà di 1,5 milioni di franchi messo a disposizione alle gallerie deluse dalle loro vendite.
E tra i temi più in voga presenti in fiera non potevano mancare gli NFT, opere d’arte digitali come gli esemplari presentati dalla Galerie Nagel Draxler o dalla Kunsthalle Basel che, dopo aver cambiato gli equilibri del mercato dell’arte, stanno sempre più conquistando l’attenzione dei collezionisti.
Ecco alcune foto scattate dallo staff di Art Rights in occasione di Art Basel 2021