QUANDO IL CAMBIAMENTO NASCE DA UNA VISIONE
Individuare una “zona grigia” in uno specifico mercato, avere un’idea, trasformarla in un’opportunità di business, con un modello scalabile e replicabile generando un profitto è lo scopo primario di una startup.
Il modello non cambia se la stessa startup viene focalizzata sull’arte e le sue molteplici declinazioni, sia produttive che di servizi.
Un startup è una nuova impresa con una grande condizione di innovazione, nata secondo un modello di business scalabile, ovvero di forte crescita in contesti di mercato internazionali.
Quali sono gli scopi di una startup?
- Rispondere ad una domanda del mercato con un’idea o una visione alternativa;
- Creare un modello di business replicabile e scalabile per mettere in atto quella visione;
- Generare profitto;
I processi innovativi di una startup attraversano necessariamente la “fase di validazione”, nel corso della quale, per creare un prototipo funzionante della visione è necessario il supporto con investimenti economici .
Questi possono arrivare da banche, centri di sviluppo di impresa o investitori chiamati business angels.
Nel momento in cui la startup è in grado di competere con le imprese leader di uno specifico settore si parla di disruption, che consiste nella “distruzione” di business consolidati a favore della crescita delle startup che offrono nuovi servizi o beni, secondo modalità inedite e più efficienti.
La creazione di una startup è una sfida impegnativa – gli studi evidenziano un tasso di fallimento pari al 96% – 9 startup su 10 non superano il terzo anno di vita.
In Italia le startup dell’arte vengono riconosciute come “Startup innovative” per il contributo che offrono in termini di innovazione e sviluppo.
Nel settore culturale sono nate numerose startup per la produzione di tecnologie e l’erogazione di servizi, con un legame sempre più stretto tra arte e innovazione, per agire nel sistema e nel mercato dell’arte con dinamiche alquanto restie al cambiamento.
Oggi, su oltre 5mila musei italiani, il 27% non ha alcun servizio digitale di supporto alla visita, come pure nessuna presenza online o sui social network.
L’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e nelle Attività Culturali del Politecnico di Milano ha stimato che in Italia ci sono circa 67 startup del turismo, 78 del turismo culturale, 27 dell’arte.
Allora come è possibile innovare il mondo dell’arte?
Quali processi sono il fulcro della visione di una startup dell’arte?
Individuare nuove opportunità, metterle in atto velocemente, trovare nuovi servizi e nuove occasioni per dare risposte concrete a bisogni irrisolti, come la digitalizzazione dei contenuti e delle opere, il miglioramento dei servizi offerti dagli operatori o di sistemi certificanti l’autenticità delle opere.
Tra le startup dell’arte più note troviamo Art Backers, il cui motto è “Supporta l’arte e supporta gli artisti”. Art Backers, infatti, è una startup innovativa artigiana, che opera nel settore dell’arte e della cultura.
Supporta gli artisti, gli Enti Pubblici e privati, nella produzione di opere d’arte e multipli d’artista, interviene con servizi di marketing, comunicazione e nella tutela del diritto d’autore.