Louvre e Sotheby’s insieme per restituire opere d’arte trafugate
Le due istituzioni lavoreranno fianco a fianco per fare chiarezza sulla provenienza delle acquisizioni del museo
Il Museo del Louvre, tra le istituzioni con la collezione d’arte più importante nel mondo, sarà affiancato dal team di specialist della casa d’aste Sotheby’s per indagare sulla provenienza delle opere acquisite tra il 1933 e il 1945.
Una ricerca che “potrebbe portare a restituzioni, nonché a migliorare processi di digitalizzazione e favorire l’organizzazione di seminari, giornate di studio e pubblicazioni”, spiega il Louvre in un comunicato.
La collaborazione tra i due durerà 3 anni e si inserisce in un piano di studio sulla propria raccolta che conta oltre 300 mila pezzi di archeologia egizia, greca e romana oltre a quasi 12 mila dipinti.Lo sforzo si aggiunge al programma di analisi e restituzione di opere trafugate dai nazisti e confluite all’interno della collezione museale, che l’anno scorso ha permesso la scoperta di 1.700 opere recuperate in Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale e mai restituite ai discendenti dei legittimi proprietari.
Il rapporto tra i due grandi protagonisti del mondo dell’arte non è casuale, perché come si legge dal comunicato ufficiale: «Questo patrocinio fa eco all’impegno di Sotheby’s per la restituzione delle opere passate di mano tra il 1933 e il 1945. È stata la prima casa d’aste internazionale ad avere un dipartimento dedicato alla ricerca e restituzione della provenienza».
Una collaborazione che permetterà di fare chiarezza all’interno di un periodo storico molto controverso, e che potrebbe portare alla restituzione di grandissimi capolavori da tempo lontani dai legittimi proprietari.
Photo Credits: Courtesy Hugo Delaunay