Negli NFT di Federico Clapis l’umanità è memoria
Federico Clapis è uno dei 50 artisti presenti in “CRYPTO ART – Begins”, il primo libro NFT che racconta la storia e l’evoluzione della Crypto Arte
“CRYPTO ART – Begins” racconta gli entusiasmanti inizi ed evoluzione della Crypto Arte attraverso la storia e il lavoro di 50 tra i migliori artisti nel mondo che hanno contribuito alla sua nascita e sono ancora parte attiva del presente e futuro della sua rivoluzione con i loro progetti NFT.
CRYPTO ART – Begins presenta Federico Clapis
Federico Clapis è un artista visivo che nasce come pittore per poi trovare la sua dimensione espressiva nell’arte digitale.
Le sue opere ci trasportano in un futuro melanconico in cui l’umanità è relegata alla dimensione della memoria e tutto ciò che resta di noi è il ricordo nel nostro rapporto con la tecnologia.
CHI È FEDERICO CLAPIS?
Federico Clapis intraprende il suo percorso con l’universo virtuale in maniera insolita. Per anni è creator digitale e produce contenuti virali.
Nel 2015, all’apice del successo, decide di abbandonare la carriera sui social per riprendere il contatto con la propria arte.
La sua presenza social si rivela, dunque, un palcoscenico perfetto per iniziare a condividere i suoi dipinti su tela con la comunità virtuale.
Nel 2021 Clapis percorre finalmente i suoi primi passi nel mondo della Crypto Art.
Le sue opere dalla forte componente digitale catturano subito l’attenzione del mercato rendendo presto l’artista uno dei protagonisti più seguiti della scena NFT.
LA SUA ARTE
La spiritualità è un concetto ricorrente e molto presente nell’arte di Federico Clapis, dove quesiti esistenziali vengono affrontati attraverso la metafora della tecnologia.
È così che le immagini nate dalla mente dell’artista sono manifestazione del suo panorama introspettivo, capaci di tradurre visivamente i suoi stati emotivi più profondi e quegli attimi in cui il suo pensiero intercetta una possibile immagine di futuro.
Nel suo lavoro Clapis utilizza diverse tecniche come la scansione e l’animazione 3D che contribuiscono a dare vita ad immagini che hanno contemporaneamente un’aura virtuale e una dettagliatamente realistica.
Il risultato sono opere che potrebbero ritrarre la realtà se il nostro futuro corrispondesse a un dominio della tecnologia e del virtuale dove ciò che resta dell’umanità sono reliquie pietrificate nel tempo.
È emblematica di questa visione “End of the physical world” (2021), un’opera che raffigura un elemento ricorrente della produzione di Clapis: il “Babydrone” – un neonato raggomitolato in un fagotto e portato da un drone che prende il posto della datata cicogna.
In questo lavoro il Babydrone diventa un monumento che sembra sottolineare lo scenario post-apocalittico circostante, suggerendo che il mondo umano è qualcosa di così lontano dal presente da rientrare nella sfera commemorativa.
L’immagine simbolica del neonato ritorna come presenza assente in “Grieving Conceptions – Flooded” (2022). La statua di una donna che indossa un visore 3D è immersa nelle acque di un paesaggio industriale allagato.
La postura della statua ci suggerisce che la donna sta guardando attraverso il visore un neonato che regge nelle sue braccia e che solo lei può ancora vedere.
Anche qui l’umanità esiste solo nel ricordo di come eravamo negli ultimi attimi del nostro esistere, in un futuro in cui ancora sopravvive il nostro istinto materno, ma non c’è già più un figlio da amare.
LA CURATRICE ELEONORA BRIZI DICE DI FEDERICO CLAPIS
Eleonora Brizi, curatrice e founder di Breezy Art, la quale ha curato per The NFT Magazine la selezione dei 50 artisti presenti nel libro “Crypto Art Begins” scrive di Federico Clapis:
“Uno spunto molto interessante dalla mia intervista con Federico Clapis per cui l’uso della tecnologia rappresenta anche una sorta di liberazione dalla materia, permettendogli di ritornare all’essenza dell’idea – come è successo con l’arrivo degli NFT – e di godersi esclusivamente l’atto creativo artistico.”
Cosa aspetti? Scopri tutto sugli artisti di “Crypto Art – Begins”!