I SEGRETI DI UNO STUDIO VISIT DI SUCCESSO
Il momento dello Studio Visit rappresenta per gli artisti l’occasione per raccontare la propria ricerca artistica all’interno del proprio atelier.
Bisogna fare attenzione a non commettere alcuni errori e rischiare di perdere interessanti opportunità…
Gli studi degli artisti offrono, a chi ha la fortuna di visitarli, uno sguardo privilegiato “in prima fila” sulla vita e sul processo creativo dell’artista.
Stabilire degli incontri nei propri atelier è una pratica comune nel mondo dell’arte, utile per approfondire la conoscenza con curatori, galleristi e collezionisti: a patto che sappiate parlare chiaramente del vostro lavoro, e le occasioni non mancheranno.
Ma qualcosa potrebbe andare nel verso sbagliato…
Vediamo allora alcuni errori da non commettere nel corso di uno Studio Visit:
Dare tutto per scontato
Essere giovani emergenti o artisti che stanno avendo i primi riconoscimenti nel mondo dell’arte, non deve farvi pensare che tutti sappiano che cosa avete fatto nel corso della vostra carriera fino a quel momento. Raccontarvi, sottolineando le maggiori esperienze tra mostre e progetti a cui avete partecipato, è sempre un ottimo inizio. Fatelo con umiltà e con lo spirito di condividere le vostre esperienze, metterete a vostro agio la persona che avete accolto, permettendovi di “rompere il ghiaccio”.
[emaillocker id=3639]
Essere egocentrici
Il dialogo fa parte del processo di scoperta del vostro lavoro. Chi visita il vostro atelier è già interessato alla pratica artistica che portate avanti, ma è probabile che non specifichi subito il motivo. Dopo aver raccontato quando, come e perché avete iniziato una determinata fase della vostra ricerca, lasciate spazio al dialogo con quella persona.
Il pensiero critico degli altri che parlano del vostro lavoro potrebbe sorprendervi e in alcuni casi aiutarvi a sviluppare nuovi processi creativi.
Essere negativi
Uno Studio Visit è un incontro di lavoro, per cui a meno che non siate in grande confidenza con la persona che avete ospitato, mantenete un atteggiamento professionale. Non parlate male degli altri (che siano artisti o colleghi del professionista che vi ascolta), non iniziate a parlare della vostra situazione sentimentale nè tanto meno di quella economica. Se quella persona vorrà esporre, comprare, parlare delle vostre opere non lo farà perchè impietosito dalle vostre disavventure…
“Quel lavoro non è disponibile. Allora perchè me lo mostri?”
Errore da non commettere mai, soprattutto con professionisti quali galleristi e collezionisti. Entrambi si ricorderanno dell’unico lavoro che non hanno potuto avere, invece che degli altri disponibili che avete mostrato. Preparate lo studio quasi a ricreare una mostra personale, in base alle opere disponibili e che sono vicine alle ultime fasi della vostra ricerca.
E soprattutto che siano tutte in vendita! Laddove non lo siano, perchè già vendute, o prenotate per una mostra, allora ditelo subito al vostro ospite, in maniera tale che sia lui a decidere di volerle vedere ugualmente, magari per farsi un’idea più approfondita della vostra arte, ma mi raccomando, la scelta deve essere esclusivamente sua.
Ignorare il ruolo del vostro interlocutore
Parlare con un curatore sarà ben differente dal parlare con un gallerista o un collezionista. Stabilite dei punti chiave da evidenziare, che permettano alle diverse figure di capire il vostro lavoro per il settore del mondo dell’arte a cui appartengono.
Essere autocelebrativi
Lasciate che le persone che avete accolto in studio sviluppino un persiero critico e articolato sul vostro lavoro. Fare affermazioni con cui vi vantate dei successi ottenuti o futuri vi faranno risultare agli occhi di chi vi ascolta antipatici e privi di umiltà.
Non perdere l’occasione di conoscere meglio il tuo collezionista, o viceversa il tuo artista preferito, in occasione di una visita nello studio d’artista, potrebbe rivelarsi una occasione unica! [/emaillocker]